Come testare le prestazioni del tuo ricevitore RTK

Verifica precisione e tempo di reinizializzazione con un test pratico e affidabile
Nel rilievo con tecnologia RTK, è fondamentale conoscere le reali prestazioni del proprio ricevitore GNSS. Due parametri sono particolarmente rilevanti:
- La precisione, che determina l’affidabilità dei dati acquisiti
- Il tempo di reinizializzazione, che influisce sulla continuità ed efficienza operativa
In questo articolo presentiamo una metodologia semplice e replicabile per testare sul campo entrambi gli aspetti, con l’obiettivo di ottenere una valutazione chiara e misurabile delle prestazioni RTK.
Obiettivo del test
Il test consente di misurare:
- L’errore medio rispetto a un punto noto, per valutare la precisione del ricevitore
- Il tempo medio di reinizializzazione, ovvero il tempo necessario per tornare allo stato "fixed" dopo l’interruzione del segnale
Strumentazione necessaria
- Ricevitore GNSS (nell’esempio riportato utilizziamo il modello Y1 di SingularXYZ)
- Software per rilievo topografico (es. SingularPad)
- Dispositivo PDA o smartphone compatibile
- Stazione base RTK (fisica o virtuale, secondo disponibilità)
Scenari consigliati per il test
Per un risultato significativo, è opportuno eseguire il test in più condizioni ambientali. Si consiglia di individuare almeno un punto in ciascuno dei seguenti contesti:
- Cielo aperto
- Sotto copertura vegetale (ad esempio, sotto un albero)
- In prossimità di edifici o strutture verticali
Configurazione della stazione base
Per valutare l’effetto della distanza tra base e rover (baseline), si suggerisce di effettuare i test con due configurazioni:
- Baseline corta: circa 100 metri tra base e rover
- Baseline lunga: circa 10 chilometri
Le distanze possono essere adattate alle condizioni operative abituali dell’utente.
Procedura di test
1. Ottenere le coordinate di riferimento
Stabilire il ricevitore sul punto di test e mantenere una soluzione "fixed" stabile per almeno 5–10 minuti. Le coordinate ottenute saranno considerate come riferimento per valutare l’errore.
2. Simulare la perdita del fix e misurare il tempo di reinizializzazione
Per ciascun punto:
- Capovolgere il ricevitore per interrompere la soluzione "fixed"
- Riposizionarlo correttamente e cronometrare il tempo necessario a tornare in stato "fixed"
- Registrare le coordinate ottenute
Ripetere la procedura almeno 5 volte per ogni punto, in ciascun contesto ambientale.
3. Analizzare i dati raccolti
- Precisione: calcolare l’errore medio confrontando ogni misurazione con le coordinate di riferimento
- Tempo di reinizializzazione: calcolare la media dei tempi di ritorno allo stato "fixed" per ciascun scenario
Esempio di risultati: Y1 di SingularXYZ
In un test condotto sul campo, il ricevitore Y1 ha evidenziato prestazioni eccellenti, con tempi di reinizializzazione sempre inferiori a 3 secondi, anche in presenza di baseline lunga e in ambienti complessi.
Conclusione
Testare direttamente le prestazioni del proprio ricevitore RTK è una buona pratica per:
- Validare l’affidabilità dei dati acquisiti
- Ottimizzare l’uso del dispositivo in base al contesto operativo
- Conoscere i limiti reali del proprio sistema in termini di efficienza e precisione
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